Antonio Zerbetto
Antonio Zerbetto
Monselice
via Fratelli Cervi, 6 – tel. 0429 72502
Dipinge da circa 40 anni e dal 1967 è presente alle più importanti manifestazioni artistiche.
Ha al suo attivo numerose mostre collettive e diverse per-sonali. Gli sono stati riconosciuti premi e segnalazioni varie in molti concorsi di pittura. Sue opere si trovano in collezioni private e pubbliche.
I riconoscimenti più significativi: primo premio concorso “Città di Monselice”, Segnalazione speciale estemporanea nazionale d’Agna, terzo premio estemporanea Montegrotto Terme, Premio speciale a Campagnola (PD), a Este e Monselice Primo premio concorso di pittura a Vescovana, secondo premio concorso di pittura ad Este, primo premio ex aequo concorso di pittura estemporanea gli “Angoli più belli del Prato” a Padova, ed è premiato anche a Montemerlo (PD) primo premio concorso di pittura ad Arre, primo premio concorso di pittura ad Este.
Personali: Monselice, Padova, Belluno, Padova, Rovigo, Teolo, Sedico (BL), Battaglia Terme, Cittadella, ed in tante altre località venete.
Mostre effettuate
- 2000, Pinacoteca Pietro Favaro, Stanghella (fonte: notiziario Athesis 2000)
Dicono di lui
Una Spontaneità espressiva dal fascino avvincente.
La ricchezza dei toni cromatici che caratterizza i paesaggi di Antonio Zerbetto e sovente pervasa da una forte malinconia la quale, spesso, rasenta una profonda ed infinita tristezza. Il gusto dei rapporti coloristici tonali o le armoniche stesure, quali elementi che rappresentano sovente lo scenario della natura, non danneggiano l’effetto ma anzi questo latente rifiuto ad ogni eccesso di sensibilitalismo gioioso, dona un carattere di omogeneità formale all’opera. La connaturazione del paesaggio nella particolare atmosfera, la quale rispecchia più i momenti emotivi di struggimento piuttosto che l’ambiente reale della natura, diventa fluttuante, indistinta ed immersa in una sorta di evocazione di ricordi, di remote memorie, ponendo una sottilissima trama, un velo trasparente sulle luminosità compositive e, in questo lento e pacato fluire dei sentimenti, nessun colore ottiene il sopravvento o prevale nella composizione pittorica. Oserei dire che il paesaggio, in determinati momenti, si rivela come un ambiente-rifugio ideale dove la luce, fonte di vita, viene filtrata e poi gradatamente assorbita dalle ombre in una trasfigurazione lirica e con una intensità di effetti davvero notevole. La narrazione, che viene condotta con questa esigenza o corrispondenza intima, segue una linea spontanea di significazione poetica nella quale l’immagine del ricordo diviene fattore di esistenza, di vita e di riscatto per cui nessuno schema formale ed esteriore viene ad influire nell’atto creativo. Lo svolgersi di determinati eventi segna il mezzo artistico dal quale si dipartono le sensazioni che, sostenute da una abile padronanza dei mezzi tecnici, assurgono agli alti valori poetico-pittorici. La obbiettività ad una realtà dolorosa, nella quale entra pienamente la serena coscienza critica, per quel senso innato di intuizione artistica e di penetrazione psicologica, pone le opere di Antonio Zerbetto nella immediatezza di una spontaneità espressiva di sensibilissimo fascino avvincente.
Renato Lamperini