Carmine Patraccone
Carmine Patraccone
Nato nel 1951 a Civita Castellana (VT), si è trasferito in Romagna per motivi di lavoro.
Dal 1975 risiede a Forlì. Dopo aver praticato altre discipline artistiche (grafica e scultura), si è dedicato alla pittura, inizialmente con la guida del Maestro Giuseppe Ciceri.
Intensa è l’attività espositiva, con riscontri assai favorevoli da parte sia del pubblico, sia della critica; del pari intensa la partecipazione a manifestazioni e a concorsi nel cui ambito ha conseguito numerosi premi e riconoscimenti di prestigio.
Patraccone è partito da raffigurazioni realistiche tali da consentire una diretta leggibilità e comunicazione con l’osservatore e improntate ad una fresca semplicità e ad un percepibile “candore”, nel loro ispirarsi, con tecnica sostanzialmente impressionista, ai valori della memoria e del sentimento religioso, o al fascino insito nella natura. Successivamente, con percepibile e ammirevole evoluzione del suo “fare” arte, egli nel privilegiare la tematica paesaggistica, ha nel contempo adottato modi stilistici alquanto distanti da quelli iniziali.
La sua creatività, infatti, è ora volta ad abstrahere dall’immagine reale gli elementi costitutivi, trasfigurandoli onde dar corpo a impressioni ed emozioni. Lo spirito contemplativo adotta forme di cui sono peculiari la sintesi plastica, gli essenziali ritmi compositivi, il rigore spaziale, la raffinata ricerca di effetti cromatici, luminosi, materici.
Una ricerca, quella dell’artista, che con serrata dialettica porta al superamento dell’originaria matrice oggettiva, nella tensione ad un’espressività “illuminata” dalla concentrazione coloristica, suggestiva nella sua forza e consistenza strutturali. La natura paesaggio è incontaminata testimonianza di pacato raccoglimento.
L’artista, nelle più recenti realizzazioni, è tornato anche alla figura, rivelando in tale ambito la volontà di concretizzare un dialogo con l’immagine, che per il tramite della duttilità e nella morbidezza della cromia, che spesso si fa evanescenza, risolve il sottile rapporto fra sentimento, fantasia, indagine dell’individualità e rappresentazione della tematica.
Significative, in proposito, le motivazioni relative a due dei tanti premi vinti, le quali fanno pure riferimento alla tela qui riprodotta: ” Lembi di emozioni cadono come note di violino. La visione è reale e fantastica. L’arte si trasfigura e rende leggero il pensiero. Questa opera intona un brano essenziale di musica interiore “e, ancora,” La soavità della figura in primo piano è capace di suscitare memorie che si materializzano nelle diafane silhouettes del “paese lontano”. Buon lavoro a Carmine Patraccone, che con tenacia coltiva la pittura, vissuta quale componente vitale ed essenziale del suo essere.
Flavia Bugani
Consulente artistico dell’Avis Provinciale Forlì-Cesena
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