Fiorenzo Moretto
tessera Athesis n. 205
Fiorenzo Moretto
via Teano, 4/A
Canale di Villadose (RO)
Fiorenzo Moretto
Oltre ad essere un sensibile artista ha ricoperto per un lungo periodo la carica di vice presidente dell’Associazione Culturale Athesis costituendo il riferimento e il fulcro delle attività promosse dalla pinacoteca Favaro di Stanghella (Padova). In qualità di promotore artistico ha curato i contatti con i vari artisti che periodicamente presentano le loro opere presso lo spazio espositivo della pinacoteca. Lo spirito di abnegazione con il quale segue e cura i rapporti con autori affermati, o alle prime armi, attira sulla sua persona plauso, affetto ed amicizia. Sentimenti che costituiscono l’ossatura dell’associazione culturale Athesis che da quasi un trentennio promuove molteplici attività nel campo espressivo, in modo particolare riunendo appassionati di fotografia, pittura, poesia, ricerca storica ed attività culturali in generale.
Graziano Zanin Presidente associazione culturale
Fiorenzo Moretto
L’Autore è nato a Rivà di Ariano nel Polesine (RO) nel 1951. Dopo una triste infanzia, si trasferisce con la famiglia a Stanghella (PD) e vi rimane fino a 11 anni. Prosegue i suoi studi frequentando l’Avviamento Nautico a Porto Garibaldi (FE) e successivamente a Corridonia (MC) dove rimane fino all’età di 20 anni diplomandosi in Elettronica per telecomunicazioni. Pur avendo fatto con profitto studi tecnici, l’arte ha depositato nella sua indole e nel suo pensiero, il seme dell’eclettismo, che in periodi più o meno intensi ci ha permesso di ammirare aspetti diversi e tecniche artistiche di positiva varietà con apprezzabili risultati nella musica, nel canto, nella scultura, nell’incisione, nella grafica, nella pittura e nella promozione artistica. Fra le iniziative di spicco, figurano una consistente mostra personale (Rovigo, palazzo Enel 1978) di incisioni su lastre di ottone dorato riproducenti la Rovigo dell’Ottocento di Edoardo. Nel 1983 inizia una serie di opere incise su ottone dorato in piccole serie, per l’Associazione Culturale Athesis che continuerà fino al 1989. Queste incisioni, costituiranno il premio per i vincitori dei concorsi internazionali di fotografia organizzati dall’Athesis, ed andranno in vari paesi del mondo. Nel 1986 esegue un’opera incisa su rame, con bassorilievo in argento antico per la comunità di Ceregnano, che successivamente verrà donata alla comunità di Villadose a riconoscenza per aver valorizzato la memoria dei Martiri del 25 Aprile. L’opera riproduce il monumento in memoria di venti innocenti fucilati all’alba del 24 aprile 1945, all’interno del Cimitero di Villadose. Il quadro è conservato in Municipio. Sempre a Villadose all’interno del museo della centuriazione Romana sono presenti opere riguardanti la vita dei coloni romani, eseguite a pastello acquarellato, e pubblicate da De Agostini – Rizzoli periodici nella rivista Archeo. Nel 1994, dopo aver contribuito al restauro con altre due persone dell’icona proveniente dalla Russia, a cui attualmente è dedicato un altare all’interno della chiesa di Canale, esegue un’opera in rame e argento, riproducente l’icona e il volto della persona che dalla Russia l’ha inviata al suo paese natale. Alla presenza delle autorità civili ed ecclesiastiche il 24 aprile 1994 l’opera viene donata a Teodolindo Masiero, durante l’inaugurazione della cappella alla Madonna di Russia. Nel 1995 realizza le opere scultoree dell’altare della Chiesa di Canale frazione di Ceregnano, dove sono rappresentate in altorilievo l’Ultima Cena, la Madonna del Rosario e S. Biagio, protettore della Parrocchia. Un’altra opera sempre nella stessa Chiesa è il frontale del leggio, dove è raffigurato in una incisione su ottone dorato, il volto di Cristo, che in effetto illusorio segue i movimenti di chi l’osserva e degli Evangelisti, che lo coronano> ai quattro angoli. L’inaugurazione dell’altare e delle opere avviene alla presenza delle autorità il 25 luglio 1995. Ritorna dopo tanti anni di silenzio, con una personale, che ci propone con varie tecniche e vari ricordi Il Ritorno 2003. Moretto è un’artista che ama rimanere nell’ombra ed è per questo che è maggiormente degno di rispetto anche per la grande disponibilità da sempre manifestata come promotore artistico. Dirigente d’azienda, di cui è titolare assieme al fratello, si occupa di ricerche e progettazione nel campo elettronico (numerosi brevetti hanno visto il suo apporto), riuscendo comunque a trovare il tempo per gli amici e per l’associazione Athesis di cui è vice presidente. Nella mostra personale “Il ritorno 2003” l’Autore racconta con l’ausilio della tavolozza e del pennello i luoghi della sua infanzia, sorridente rievocazione di un mondo caro ormai passato, colmo degli affetti più intimi. I colori si fondono sulle tele ricreando il fascino di una natura incontaminata e divengono vera e propria poesia del ricordo, della lontananza e del silenzio di un’età in cui la magia del cuore e dei sensi assume una valenza speciale e unica. Puri frammenti di memoria vissuta, squarci delicati e bagliori nostalgici che illuminano il presente. L’artista trasferisce sulla tela la sensazione del riflesso, che in quasi tutte le opere costituisce l’elemento essenziale della forma espressiva del messaggio pittorico che vuole comunicarci. Il sole, le case tra le fronde dei pioppi e le barche nelle golene, si rispecchiano sull’acqua del fiume Po, ma i riflessi si rifrangono nella trasparenza e quindi si dissolvono nello sfavillio. Quest’emozione lirica è affidata alle potenzialità dell’attimo percettivo. I bagliori di luce vivificano il paesaggio in cui un solitario pescatore tende la lenza, immerso in una quiete paradisiaca, in una mobilità palpitante di riflessi; ed ecco che allora sulla tela la quantità di luce rende i colori dell’alba vibranti e luminescenti, identificandosi con la qualità dei pigmenti stessi. Gli effetti di luce esprimono l’energia e l’incanto di una natura in cui non si teme l’abbandono e anche il migliore amico dell’uomo non si sente sperduto. Con il suo mirabile fiuto va ritrovando la via del ritorno; così come Moretto ha trovato il mezzo per riportarci alle sue origini, al suo natio Ariano Polesine: una pittura vibrante di forti emozioni, sentimenti e sensazioni sottili, che sono la dimostrazione di un talento innato, a cui va rivolta tutta la nostra stima.
Grazie papà, Samuela
Principali mostre:
2003 “Il Ritorno” – personale di pittura presso “Galleria Athesis – Pinacoteca P. Favaro” Stanghella (PD);
2018 “Saltatio” – personale di pittura presso “Casa Serena” di Rovigo, assieme alla omonima mostra fotografica di Graziano Zanin;